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lunedì 14 marzo 2011

Villa Scassi: TREDICI ORE DI ATTESA IN PRONTO SOCCORSO

Genova - UN FORTE DOLORE all’addome e alla gamba destra. La paura per quel cuore fragile, già compromesso da un infarto alcuni anni fa. Il figlio è corso al Villa Scassi e ha spiegato la situazione: «Mia madre soffre di diabete, ha un’insufficienza renale ed è portatrice di tre by pass. Sono preoccupato».
Erano le 10.38. Rosa De Luca, 73 anni, è stata lasciata su una sedia del pronto soccorso per tredici ore. Tredici ore di fila, prima di essere visitata. Certo, le avevano fatto subito un esame del sangue e un elettrocardiogramma. Quel lasso di tempo, però, appare davvero eccessivo. Nella notte, dopo essere stata sottoposta ad altri esami, la pensionata è stata ricoverata in osservazione.
Adagiata finalmente su una barella, è dovuta tornare, per assurdo, nella saletta dove era stata “dimenticata”. L’odissea è finita solo ieri a mezzogiorno quando i parenti l’hanno portata a casa. L’hanno fatto perché non potevano sopportare che la settantenne rimanesse ancora in quel posto. Il che era stato preannunciato dagli stessi medici, da sempre costretti a fare i conti con il problema del sovraffollamento, delle carenze di organico e della scarsità di letti disponibili nei reparti.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/03/14/AOe5wcE-sampierdarena_tredici_soccorso.shtml


NDR:

 Cari medici di Villa Scassi,

al posto di far le vittime lamentandovi del sovraffollamento e gridando pubblicamente che il Governo e la Regione vi taglieggiano perchè non fate portare le barelle nuove che tenete nei sotterranei? forse perchè un ammalato può infettarle?
Perchè per evitare queste cose non fate come vi ha più volte suggerito il 118 Genova Soccorso? Vi basterebbe una telefonata alla Centrale Operativa (è gratuita) dicendo "Il nostro PS è pieno, non mandateci più nessuno".
Comunque queste cose succedono solo a voi, al Galliera e a San Martino (che secondo me è la pietra dello scandalo) non sono MAI successe(al'HSM vengon portati al primo piano e tutti in barella...poi magari ci stan tre giorni ma almeno non sono in sedia), e nemmeno a Voltri, Busalla, Sestri e Pontex il che è tutto dire...ve la giocate con Recco!!!
Al posto di lamentarvi andate a lavorare!!! Ricordo ancora quando avete chiamato nella sede della mia PA chiedendo un'ambulanza in CODICE ROSSO pe trasferire un paziente all' Ospedale di Sestri...arrivati al PS Scassi dovevate fare ancora i documenti e abbiamo atteso più di mezz'ora...siete stati fortunati che non vi ho denunciato per procurato allarme...ANDATE A LAVORARE!!!

EdWood

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La rivoluzione digitale ha come punto di partenza il computer che non è solo principalmente uno strumento per rappresentare in forma statica i dati, ma diventa uno strumento potentissimo per lavorare sull'informazione. La convergenza al digitale (trasformazione dell'informazione in formato digitale) è il fulcro della rivoluzione digitale con cui le informazioni di tipo diverso vengono scritte attraverso lo stesso linguaggio di base (il linguaggio dei bit) e gestite attraverso lo stesso strumento (il computer). La convergenza al digitale (intesa come il progressivo trasferimento verso il formato digitale di tipologie diverse di informazione tradizionalmente collegate a media diversi) rende possibile una integrazione strettissima e totalmente inedita fra codici e linguaggi estremamente lontani tra loro. Questo processo non è da considerare come il frutto automatico di un mero progresso tecnologico; dal momento che esso coinvolge direttamente i modi di rappresentare, scambiare e organizzare l'informazione, la rivoluzione digitale non va intesa come una semplice riformulazione in un linguaggio nuovo di una realtà preesistente: ha forme nuove rese possibili dalla tecnologia, ma è frutto di scelte che non sono né unicamente né principalmente tecnologiche.

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Ed Wood è un cinico che non crede più a niente se non al suo lavoro e a qualche persona. Giovanissimo inizia a fare politica e ha peregrinato in vari movimenti in cerca di risposte.Un'esperienza politica traumatica in un movimento di dilettanti lo ha fatti riflettere sul futuro della politica e della sua terra ed è per questo che ha deciso di intraprendere la protesa diigitale in quanto internet, a differenza di televisione, radio e giornali, è veramente libero. Non ci potranno mai imbavagliare!!!


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