Blog di protesta contro il sistema partitico che sta rovinando la Liguria, blog contro i dilettanti della politica che infestano la nostra Regione...

venerdì 18 marzo 2011

Dopo Triggiano Modugno, la passione del PD per gli indagati

Dopo Triggiano anche Modugno. Le primarie del Partito Democratico, che pure si è dotato di un codice etico che individua i criteri di compatibilità per le candidature, continuano a sfornare candidati-indagati. E i vertici pugliesi del partito di Bersani non hanno affatto di che annoiarsi in questi giorni. E’ di pochi giorni fa la notizia che a Modugno, centro di 38 mila abitanti situato nella cinta della città di Bari, il Pd ha tenuto un’assemblea pubblica, nella quale ha indicato il suo candidato sindaco per le primarie di coalizione.

Si tratta di Mimmo Gatti, che ha ottenuto il 51 per cento dei consensi tra i 3609 votanti. Consigliere comunale uscente, ex assessore comunale, indagato da otto anni nello scandalo dell’ Istituto Autonomo Case Popolari di Bari. L’inchiesta portò nel 2005 all’arresto dell’allora presidente dell’ente Gaetano Mossa, architetto vicino al centrodestra locale. Oltre che ai domiciliari per altri sei dirigenti dell’istituto. I pm Marco Dinapoli, Renato Nitti, Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro (nel frattempo divenuto assessore all’Ambiente del secondo governo Vendola) ipotizzano diversi reati dovuti all’ “illegalità diffusa” con la quale veniva gestito l’istituto. Tra gli indagati figura anche Mimmo Gatti, che tuttora lavora presso l’Iacp e che si appresta a beneficiare della prescrizione, prevista per maggio. Proprio nei giorni in cui, dovesse vincere le primarie, si appresterà a rincorrere la poltrona di primo cittadino di Modugno.

Ma Gatti non è affatto spaventato dall’inchiesta che lo riguarda e, raggiunto telefonicamente, tende a minimizzare. “Temo che qualcuno voglia strumentalizzare questa situazione – racconta – superata nei fatti e nei tempi, anche se formalmente aperta”. “Quello che mi viene contestato – prosegue – è la liquidazione ad una impresa di una somma superiore all’importo dei valori svolti. In realtà quell’azienda, come si è scoperto successivamente, era in credito con l’Iacp”. Fatto sta che tra due mesi a sollevarlo dalla questione ci penserà la prescrizione, cosa diversa dall’assoluzione. E quando gli si chiede se rinuncerebbe alla prescrizione in caso di elezione a sindaco, Gatti ha qualche attimo di esitazione, ma poi risponde affermativamente: “Potrebbe essere una soluzione”.

Ora la palla passerà alla coalizione. Le sezioni cittadine di Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione per la Sinistra, Italia dei Valori e Puglia per Vendola hanno presentato il proprio nome. Probabilmente il centrosinistra di Modugno chiamerà nei prossimi giorni i suoi elettori per le consultazioni primarie. E a distanza di pochi giorni e pochi chilometri, avverrà qualcosa di molto simile a quanto accaduto a Triggiano, dove le primarie sono state vinte da Adolfo Schiraldi, braccio destro di Alberto Tedesco ed indagato assieme a lui per concussione.

“Due situazioni diverse”, sostiene Dario Ginefra, deputato barese del Pd, nel distinguere la situazione di Triggiano da quella di Modugno. “A Triggiano esistono dubbi di alterazioni numeriche delle consultazioni, mentre il clima a Modugno sembra essere stato molto diverso”. Resta il problema legato alle indagini della magistratura. “Dipende da quali sono i reati contestati. Io so che quando si fa l’amministratore e ci si muove sotto un arco di regole può capitare che ci si veda contestati dei reati. Come sta succedendo a Luigi De Magistris, che è accusato di abuso d’ufficio ed è candidato a fare il sindaco di Napoli”. Oggi è previsto il ritorno dell’onorevole a Bari. Dove incontrerà Vito Antonacci, segretario provinciale. “Decideremo sulla questione, sempre muovendoci in ottica garantista. Va dato un segnale netto su queste cose, ma se apprendo che la posizione di Gatti va verso la prescrizione, immagino che qualcosa non abbia funzionato nella giustizia”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/18/dopo-triggiano-modugno-il-pd-pugliese-e-la-passione-per-i-candidati-indagati/98544/

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari

Tea Party Italia

Il movimento Tea Party Italia ha adottato come suo slogan ufficiale: "Meno tasse, più libertà!". Una formula semplice che tuttavia racchiude tutte le rivendicazioni che intendiamo portare avanti.Ci poniamo innanzitutto contro l'esosa tassazione italiana: quel fisco che diventa un vero e proprio socio invisibile che pretende - e ottiene, sotto la minaccia del ricorso alla forza - oltre il 50% del frutto del nostro lavoro, del nostro impegno e del nostro tempo, rubandoci così la speranza di un futuro in cui vogliamo essere i soli protagonisti delle nostre vite.Chiediamo una riforma fiscale che miri ad un taglio netto delle tasse e che permetta dunque a tutti (lavoratori autonomi e dipendenti) di avere più soldi in tasca a disposizione per scegliere servizi offerti in regime di libero mercato e non imposti dall'alto.Il movimento Tea Party Italia reclama l'autonomia personale e la responabilità individuale di ciascuno: lo stato italiano ci tratta come bambini da educare (se non plagiare), tener buoni e far finta di proteggere. Bambini a cui non è consentita nemmeno la possibilità di provare ad essere responsabili di se stessi, ma che devono essere indirizzati a servizi, ideologie, informazione e istruzione già predefinite.Vogliamo che lo stato ci tratti invece da adulti: vogliamo la libertà di scegliere scuola, e sanità, pensioni e la facoltà di vivere in paese in cui vige la regola del libero mercato e non del clientelismo e dell'apparato.Vogliamo che i nostri successi e i nostri fallimenti siano da imputare esclusivamente a noi stessi e non a qualcuno che vorrebbe governare dall'alto le nostre vite.Noi diffidiamo dallo stato che dice di agire "per il nostro bene", perchè crediamo di essere gli unici a sapere cosa è bene per noi stessi.Vogliamo, in sintesi, più libertà: che spesso si può tradurre in "meno stato" nelle nostre vite. Non un governo migliore, ma un governo che governi meno."Il nostro Progetto di Libertà" - Manifesto dei Tea Party

Che cos' la Rivoluzione Digitale

Con rivoluzione digitale si intende la propagazione a macchia d'olio che hanno avuto i vari prodotti digitali e tutta quella serie di cambiamenti sociali, economici e politici avvenuti in merito all'avvento della digitalizzazione di gran parte degli accessi all'informazione. La rivoluzione digitale, avviata con la nascita del linguaggio binario comune a tutti i media che viene sempre più utilizzato per trasformare i mezzi di comunicazione tradizionali e per crearne di nuovi, ha contribuito a mutare profondamente il concetto di comunicazione. Grazie allo sviluppo di devices interattivi, quali il World Wide Web, digitale terrestre, smartphone, si è assistito alla proliferazione e alla moltiplicazione di canali d'accesso all'informazione che hanno cambiato le modalità in cui avviene l'atto comunicativo. La rivoluzione digitale ha, inoltre, mutato enormemente l'approccio alla cultura, al lavoro e al tempo libero: in tutti gli ambiti della vita sociale è diventata indispensabile e ovvia la digitalizzazione dell'informazione. Non si tratta dunque di un evento tecnologico che fa discutere il mondo della ricerca, ma ormai è un avvenimento che guida la trasformazione della società in tutte le sue forme. Cambia il rapporto tra le persone, modifica la comunicazione tra lo Stato e i cittadini e porta grandi trasformazioni al mondo del lavoro.

La rivoluzione digitale ha come punto di partenza il computer che non è solo principalmente uno strumento per rappresentare in forma statica i dati, ma diventa uno strumento potentissimo per lavorare sull'informazione. La convergenza al digitale (trasformazione dell'informazione in formato digitale) è il fulcro della rivoluzione digitale con cui le informazioni di tipo diverso vengono scritte attraverso lo stesso linguaggio di base (il linguaggio dei bit) e gestite attraverso lo stesso strumento (il computer). La convergenza al digitale (intesa come il progressivo trasferimento verso il formato digitale di tipologie diverse di informazione tradizionalmente collegate a media diversi) rende possibile una integrazione strettissima e totalmente inedita fra codici e linguaggi estremamente lontani tra loro. Questo processo non è da considerare come il frutto automatico di un mero progresso tecnologico; dal momento che esso coinvolge direttamente i modi di rappresentare, scambiare e organizzare l'informazione, la rivoluzione digitale non va intesa come una semplice riformulazione in un linguaggio nuovo di una realtà preesistente: ha forme nuove rese possibili dalla tecnologia, ma è frutto di scelte che non sono né unicamente né principalmente tecnologiche.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

La mia foto
Ed Wood è un cinico che non crede più a niente se non al suo lavoro e a qualche persona. Giovanissimo inizia a fare politica e ha peregrinato in vari movimenti in cerca di risposte.Un'esperienza politica traumatica in un movimento di dilettanti lo ha fatti riflettere sul futuro della politica e della sua terra ed è per questo che ha deciso di intraprendere la protesa diigitale in quanto internet, a differenza di televisione, radio e giornali, è veramente libero. Non ci potranno mai imbavagliare!!!


Post più popolari

Cerca nel blog

Powered by Blogger.

Pagine

Visualizzazioni totali