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lunedì 14 marzo 2011

Attenzione alle scie peericolose di Franco Bovone

Attenzione alle "scie" pericoloseMotivazioni tecniche, conseguenze geopolitiche, implicazioni economiche

Con gli occhi puntati al cielo, non per rimirare le stelle, ma per cogliere il rischio rappresentato dalle cosiddette scie chimiche.

Un nuovo pericolo. Da diversi anni i nostri cieli sono interessati da un'attività inconsueta con passaggi frequenti di aerei impegnati nella diffusione di aerosol chimico-biologici di diversa natura. Tali operazioni vengono pervicacemente negate dalle autorità preposte al controllo dei cieli ed alla tutela della salute pubblica, esponendo i ricercatori che ne denunciano l'esistenza all'accusa di allarmismo ingiustificato, relegandoli al silenzio o definendoli visionari.

L'aspetto sconcertante della questione non è l'operazione in sé, in quanto, purtroppo, gli attacchi agli ecosistemi hanno una triste e lunga storia, quanto il fatto che la totalità o quasi delle persone, non si renda conto che ciò sta avvenendo. Il vero problema da affrontare, da un punto di vista tecnico, geopolitico e socioeconomico, è il motivo per cui vengono realizzate, visto che un'ora di volo costa 12.000 € (dati Min. Int. per i voli antincendio dei Canadair).

La cronistoria

Il progetto nasce negli U.S.A. nei primi anni 90 del XX secolo sulla base di un'idea del Professor Teller, padre della bomba H, ufficialmente come contromisura per il riscaldamento globale. Iniziano le sperimentazioni in campo aperto e, conseguentemente, i primi avvistamenti, negli Stati Uniti e Canada. L'irrorazione fornisce subito inaspettati vantaggi nelle telecomunicazioni, è integrata con diversi prodotti registrati sul controllo climatico e dall'originario progetto N.A.S.A. passa sotto il Pentagono.

In un articolo pubblicato su Limes nel 2007 del generale Fabio Mini, già capo di Stato Maggiore della N.A.T.O. in sud Europa e nei Balcani, associato alle unità operative U.S.A. si introduce il concetto di “Owning the weather” (possedere il tempo): “La guerra ambientale globale è già cominciata”.

Impatto sugli ecosistemi

Nel 2002 l'Italia ha firmato la
convenzione Italia – U.S.A. per la ricerca sui cambiamenti climatici, che prevede, tra le altre cose, sperimentazioni in natura di condizioni estreme quali si verificherebbero tra cento anni sugli ecosistemi a seguito dei cambiamenti climatici e l'adozione delle relative contromisure. La ricaduta dei particolati metallici a base di alluminio, bario, litio e la diffusione di polimeri vari, (rilevati nelle analisi eseguite in Italia, Canada, Spagna, Grecia ed U.S.A.), causa variazione del Ph dei suoli, aridità, morte dei batteri necessari per l'assorbimento nutritivo delle piante, morte di alcuni insetti utili, in particolare le api. “Nel Parco naturale – sottolinea Bovone – continuano a morire, sebbene non si usino i pesticidi (neonicotinoidi) indicati come causa e non vi sia attività antropica inquinante.

L'uso esteso a quasi tutte le aree coltivate del pianeta di tali sostanze sta portando al crollo delle produzioni di cereali e generi alimentari, con conseguente aumento indotto dei prezzi”

Chi controlla le operazioni

Esiste ed è attivo un gruppo finanziario di estrema potenza economica che programma gli eventi a livello mondiale.

La direzione intrapresa dal gruppo finanziario internazionale che controlla e ricatta i governi nazionali, è quella del Nuovo Ordine Mondiale.

La globalizzazione economica, preludio di quella politica, è il primo degli strumenti per imporre una progressiva esautorazione dei governi nazionali. Il
Trattato di Lisbona ne è la prova. Prevede che le competenze principali degli stati-nazione aderenti siano affidate alla Commissione europea che potrà delegarle ad organismi superiori e perfino a società private. Nell'ultima campagna elettorale, Giulio Tremonti ha citato i responsabili della globalizzazione selvaggia a tappe forzate, senza regole, definendoli "Illuminati".

Gli "Illuminati"

Da "La congiura degli Illuminati" di Renè Chandelle (professore universitario, storico), edizioni il punto d'incontro, 2005:

pag. 83 "L'obiettivo finale degli Illuminati era sempre stato la creazione di un Nuovo ordine mondiale";

pag. 89 "Il terzo grande conflitto che riguarderà tutto il mondo è stato programmato (come i due precedenti) in una lettera scritta dagli Illuminati il 15 Agosto 1871, e che oggi è conservata al British Museum di Londra";

pag. 96 "La terza guerra mondiale verrà fomentata usando la contesa promossa dagli agenti degli Illuminati tra il sionismo politico ed i capi del mondo musulmano".

Naturalmente, possiamo credere che sia tutto falso, che non vi sia nessuna setta segreta degli Illuminati, che le strisce che vediamo in cielo siano trecce di Berenice, che gli eventi e il destino dell'Umanità sia solo dovuto al caso o solo al nostro libero arbitrio. Possiamo continuare a condurre la vita di sempre oppure prendere atto che qualcosa di vero c'è. Certamente scegliere la seconda ipotesi implica un'enorme assunzione di responsabilità: dobbiamo prepararci, costituire un centro di studi strategici formato da persone dotate di intuito e capacità di cogliere i segnali che filtrano attraverso le fitte maglie della censura dell'informazione di regime, dobbiamo prevedere, per quanto possibile, in quali scenari ci troveremo tra uno, due, tre anni o qualche mese, capire se siamo già nella Terza guerra mondiale o se ne vediamo solo i prodromi e come sarà e se, eventualmente, avremo modo di difenderci e sopravvivere. Diventa allora necessario rivedere le politiche nazionali ed internazionali. I segnali ci sono e non vanno sottovalutati, compresa la grave e preoccupante crisi finanziaria con rialzo dei prezzi indotto e conseguente scarsità di denaro circolante.


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